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È morto il gallerista milanese Giorgio Marconi

È morto il gallerista milanese Giorgio Marconi

Una vita per l'arte,Studio e Fondazione da lui fondati e gestiti

MILANO, 20 maggio 2024, 15:04

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

È morto la scorsa notte il gallerista milanese Giorgio Marconi, il cui nome è legato a quello di Studio Marconi e Fondazione Marconi da lui fondati e gestiti.
    Nato nel 1930 a Milano, Giorgio Marconi ha iniziato la sua avventura nel mondo dell'arte nel 1965, abbandonando gli studi di Medicina per aprire il suo primo spazio espositivo, lo Studio Marconi in via Tadino 15, nel luogo in cui suo padre Egisto gestiva un atelier di cornici. È grazie a Egisto, corniciaio di rinomati artisti italiani degli anni Trenta, che Giorgio ha avuto l'opportunità di entrare in contatto con artisti come Enrico Baj, Lucio Del Pezzo, Arnaldo e Giò Pomodoro e Emilio Tadini. La prima mostra inaugurale nel novembre del 1965 ha presentato le opere di quattro artisti italiani: Lucio Del Pezzo, Mario Schifano, Emilio Tadini e Valerio Adami e ha segnato l'inizio di uno spazio di sperimentazione e dialogo tra artisti.
    I frequenti viaggi di Marconi, soprattutto a Londra, gli hanno permesso di stringere importanti collaborazioni, come quella con il celebre mercante d'arte Robert Fraser e con gli artisti della Pop Art inglese Peter Blake, Patrick Caulfield, Richard Hamilton, David Hockney, Eduardo Paolozzi, e Joe Tilson.
    Lo Studio Marconi è diventato presto un punto di riferimento cruciale nella vita culturale di Milano, con mostre di artisti emergenti e maestri già affermati, tra cui Joseph Beuys, Alberto Burri, Alexander Calder, Gianni Colombo, Willem De Kooning, Sonia Delaunay, Antonio Dias, Lucio Fontana, Man Ray, Joan Miró, Francis Picabia, Mimmo Rotella.
    Nel dicembre del 1992 Studio Marconi ha chiuso la sua programmazione. Subito dopo è stata aperta la Galleria Gió Marconi, fondata insieme al figlio Gió, e successivamente, nel 2004, la Fondazione Marconi.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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